Ho tirato fuori di recente
un dato: nove avezzanesi su dieci abitano in periferia. (In
periferia, non in un quartiere: il secondo è ben altra cosa).
La consultazione in corso dispone
perciò che una persona residente in un posto privo di pubblica illuminazione,
caditoie stradali, marciapiedi, alberi, negozi, giardino pubblico, scuola, uffici,
piazza e altro, egli denunci le mancanze – a suo dire – riferibili al centro.
Tu vivi in mezzo al fango in caso di pioggia o neve e proponi i sampietrini, la
fontana monumentale, i marmi, il porticato o le piastrelle, lungo corso della
Libertà o via Cataldi; non ti rendi conto che i tuoi sogni se realizzati, non
migliorano certo la tua residenza, i suoi dintorni e servono per allontanarti
ancora dal Quadrilatero. (Va formulato di nuovo il titolo – snobismo o mancanza
di senso del ridicolo più che Carnevale).
«Vogliamo la partecipazione
attiva della cittadinanza», ma l’Amministrazione ha scelto un mezzo – internet
– scarsamente o per niente frequentato da una parte consistente della nostra popolazione
(anziani, vecchi) che invece potrebbe fornire spunti utilissimi. (È tutto dire
anche la formula delle «due puntate» per partecipare). Spero solo, che qualcuno
approfitti del portale per visionare il vecchio Piano del traffico, tanto per
avere un’idea della città dove vive sicuramente migliore e soprattutto utile
rispetto alle amenità propalate dai commercianti e diffuse integralmente dai
locali mass media negli ultimi
decenni. (2/2)
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