Ieri mattina ho spedito
questo frammento a un amico che vive a Roma: «Rinviate alla prossima seduta anche le
seguenti risoluzioni: a firma dei consiglieri Sara Marcozzi, Riccardo
Mercante, Domenico Pettinari e Fabio Ranieri, M5s, su “Istituzione di
una giornata della memoria atta a commemorare i meridionali morti in occasione
dell’unificazione italiana”, […]», in Consiglio Regione: nulla di fatto, Gatti
e Di
Pangrazio arrivano quasi alle mani, in «AbruzzoWeb» 21
settembre 2017.
(Evitate di ricamare sul titolo dell’articolo, birbaccioni!).
È preferibile ricordare che il processo in questione è iniziato nel 1815 e terminato nel 1871 – almeno due generazioni; esso ha
investito la maggior parte del
territorio italiano, non solo il Meridione, per cui: chi memora insieme a
chi? In quale lingua si esprimevano i napoletani, i romani, i fiorentini, i
torinesi di allora? (Tralascio gli altri campi della cultura).
Bando al benaltrismo: qual è il retroterra, dove va a parare questa iniziativa?
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