sabato 23 settembre 2017

Arlecchino

Ieri mattina ho spedito questo frammento a un amico che vive a Roma: «Rinviate alla prossima seduta anche le seguenti risoluzioni: a firma dei consiglieri Sara Marcozzi, Riccardo Mercante, Domenico Pettinari e Fabio Ranieri, M5s, su “Istituzione di una giornata della memoria atta a commemorare i meridionali morti in occasione dell’unificazione italiana”, […]», in Consiglio Regione: nulla di fatto, Gatti
 e Di Pangrazio arrivano quasi alle mani, in «AbruzzoWeb» 21 settembre 2017.
(Evitate di ricamare sul titolo dell’articolo, birbaccioni!). È preferibile ricordare che il processo in questione è iniziato nel 1815 e terminato nel 1871 – almeno due generazioni; esso ha investito la maggior parte del territorio italiano, non solo il Meridione, per cui: chi memora insieme a chi? In quale lingua si esprimevano i napoletani, i romani, i fiorentini, i torinesi di allora? (Tralascio gli altri campi della cultura).

Bando al benaltrismo: qual è il retroterra, dove va a parare questa iniziativa?

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