venerdì 8 settembre 2017

Voyeurismi del terzo tipo

Mi è capitato di discutere con persone della generazione seguente alla mia negli ultimi giorni; un tema ricorrente è la nuova Amministrazione comunale. De Angelis, che cosa ne penso? La mia risposta standard era: «Aspettiamo che faccia qualcosa». Spiego adesso che significa per me «qualcosa». Al tempo della mia adolescenza, una fabbrica in leggera difficoltà o la previsione di un’annata poco felice per il Fucino – nel senso dei quattro gatti di avezzanesi che avevano un appezzamento da quelle parti –, era vissuta con trepidazione e partecipazione dai miei compaesani. Avezzano era più piccola d’accordo e vi erano più legami tra le persone, ma si sapeva come girava il mondo: senza i prodotti della terra o quelli del nucleo industriale non si andava da nessuna parte. C’era anche un’opinione pubblica nonostante la penuria – rispetto a oggi – di mezzi di comunicazione e d’informazione.
Ho scritto di recente della ricorrenza religiosa più celebrata al mondo e considerata ripetutamente sui mass media delle nostre parti per una «grigliata» tra amiconi (1, 2 e 4 settembre). Ha avuto successo una simile notizia, non ciò che avveniva dentro il Comune (maggioranza, opposizione). I compaesani si sono abbondantemente scandalizzati anche con l’altra notizia di qualcuno di passaggio che ha lavato i propri indumenti alla fontanella di piazza Torlonia e poi li ha fatti asciugare sulle sparute siepi rimaste. È poi seguito un classico: il degrado nella pineta alle Tre Conche. (La ‘ndrangheta in Abruzzo? Chissenefrega).
Ci siamo invece disinteressati alla questione degli incendi in Abruzzo come se, per sanare le ferite del monte Morrone, i quattrini dovessero provenire dalla Liguria o dalla Calabria e non dalle nostre tasche. Di peggio. Muti come pesci in un acquario per i due roghi a Collelongo e Luco dei Marsi, come se il fuoco si arrestasse da solo una volta giunto al confine amministrativo con gli altri comuni. Ecco, ho la netta sensazione che a migliaia di compaesani manchi il know how per vivere (in pace) sulla Terra.
Come si affronta a livello di Amministrazione comunale la «grigliata» di cui sopra? Ci si accorda con i musulmani per l’utilizzo di uno spazio pubblico per qualche ora, in occasione della loro «festa grande»; si tratta di trovare dentro Avezzano un posto che contenga seicento persone al massimo – va bene anche la metà o un terzo. Vi è un’altra maniera?
È difficilissimo intervenire sui viandanti, i vagabondi di passaggio, perché per ora non si può avere un’idea precisa circa il loro flusso: è conveniente lasciare tutto così com’è per il loro ristrettissimo numero. Potendo interessare: il numero dei senza dimora in Italia ammonta a oltre 50mila (Istat, 2014); non tutti sono assistiti dall’ente locale e molti si spostano da una città all’altra. (Una parentesi. La fotografia del «bucato» – che sarà certo appartenuto a un esemplare di Homo sapiens – non è stata classificata – chissà perché – alla categoria «disagio sociale» come ci si sarebbe aspettato bensì a quella di «degrado urbano» come se si trattasse di un vecchio lampione pericolante, una buca su un marciapiede, dei sacchetti della spazzatura ammucchiati in un parco giochi)
Bisogna invece tirar fuori delle cospicue risorse per restaurare o sistemare le nostre aree verdi – i volontari possono dare una mano per rimuovere i rifiuti abbandonati ma non per rimettere a nuovo o costruire vialetti, sistemare lampioncini e panchine o rammendare le smagliature alle reti. Ci vorrebbero almeno un paio di consiliature per riparare i guasti provocati da decenni d’incuria nel settore del verde urbano. Shantihshantih

Nel giro di alcune ore ieri sono apparsi due pezzi (MarsicaLive, TerreMarsicane) sullo stesso argomento; il primo – Centro giuridico del cittadino – denunciava attraverso alcuni scatti l’ennesimo cumulo di rifiuti abbandonati mentre il secondo – assessore all’Ambiente – mostrava in un paio d’immagini come la zona in questione fosse pulita. (Ergo, le prime fotografie erano state scattate poco prima dell’intervento della cooperativa addetta alla ripulitura). Crescenzo Presutti concludeva: «Se le continue sollecitazioni alla stampa hanno lo scopo intimidatorio e anche ricattatorio per altri fini nei confronti dell’amministrazione, invitiamo Di Bastiano a ravvedersi o quantomeno a dare notizie vere e fondate con riscontri reali». Chi di foto ferisce…

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