Mi è capitato nei giorni passati di
leggere un pezzo di Filippo Fabrizi sulla morte di Alessandro Torlonia sul Centro. L’ho ritrovato nell’edizione on-line della stessa testata e ho
pensato di ribattere immediatamente qualcosa nel merito perché trovavo poca storiografia
– a mio avviso, per carità – nella lettura del personaggio. Questo il
riferimento: F. Fabrizi, Morto a 92 anni
don Alessandro Torlonia, ultimo principe del Fucino, in «IlCentro» 2
gennaio 2018. Scrivo generalmente qualcosa sui Torlonia nelle mie pubblicazioni
cartacee o su una rivista (Il Martello
del Fucino), prima di ripassarla sul blog: carta canta! In genere faccio passare quei nobili transalpini come
degli innovatori, a differenza dei fucensi vecchi e nuovi – sono un blogger dopotutto.
Ho scorso con attenzione un altro
articolo sullo stesso argomento su una testata locale, era senz’altro migliore
di quello appena citato nonostante il primo fosse vergato appunto, da un nostro
«cultore di storia locale».
Mi sono anche chiesto: come hanno preso
tale decesso gli altri italiani?
Ho girato un po’ sul web e oltre a Wikipedia ho incrociato questo: È morto Alessandro Torlonia, in
«TusciaWeb» 31 dicembre 2017. E poi quest’altro, P. Conti, Torlonia, morto don Alessandro: fu l’ultimo assistente al Soglio papale,
in «CorriereDellaSera» (Roma) 2 gennaio 2018.
Non era uno come me, come tanti, insomma; gli interessava
poco la gente del Fucino, comprensibilmente. Adesso dovrei prenotarmi mezza
paginetta sul prossimo numero del Martello…
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