(Proseguo con un altro retroscena). Che
cosa mi ha spinto a scrivere il post dello scorso 28 dicembre? Ho seguito la
scorsa campagna elettorale dall’inizio e so che diversi trentenni hanno
impiegato tempo e immagino anche quattrini per affrontarla. Chi è stato eletto
si sta impegnando abbastanza – di là dei risultati raggiunti. Rivedere il nostro
regolamento dei dehors non è stata
una passeggiata, né uno schiocco delle dita da parte di chi se n’è interessato;
il comportamento del sindaco – convocare immediatamente le associazioni di
categoria per giustificarsi – lascia scoperto politicamente chi si è impegnato
in tal senso. Mi è dispiaciuto per i trentenni presenti nell’Amministrazione
comunale – loro credono ancora nella politica immagino –, protagonisti
involontari di questo poco edificante episodio, dopo nemmeno sei mesi dal loro ingresso nel
Palazzo di città. Ripongo non eccessiva fiducia nella squadra di De Angelis, ma
a scorrere le nostre testate giornalistiche si può tranquillamente affermare che
la sua squadra si sta dando molto da fare. Non è purtroppo la prima volta che
mi arrabbio sul blog per come sono trattati dei giovani appena affacciati alla
vita pubblica. Comprendo che un uomo di destra ignori CSN&Y, però almeno
Gianni Morandi… Vado al sodo.
Fino agli anni Novanta, erano i nostri
quaranta consiglieri comunali appena eletti a scegliere il nuovo sindaco. È anche
il caso di ricordare che il partito di maggioranza (assoluta, relativa), si
frantumava in correnti non appena eletto il sindaco e questo riusciva ad
avviare e terminare ben poco durante il suo mandato. (Il programma di governo
era stilato dai singoli partiti). Oggi è ben diverso: programma elettorale e
sindaco sono strettamente legati. Gli elettori possono immaginare con buona
approssimazione ciò che succederà alla loro città nei cinque anni a venire il
giorno seguente la proclamazione del primo cittadino. Il programma da attuare è ovviamente il più votato dai cittadini.
Ad Avezzano invece succede comunemente che
un sindaco appena eletto democraticamente, direttamente
dal popolo, debba ben presto iniziare a contrattare con qualche soggetto diverse
scelte amministrative; tali trattative punteggeranno insistentemente il suo
mandato. La situazione non cambierà in caso di riconferma. (E poi, sai che palle accontentare
la corte dei miracoli che ti porti appresso e che ti tiene bordone... Ti
eleggono per governare dopo che tu hai sganciato una cifra a quattro zeri per
la campagna elettorale e tu invece sai che per cinque anni trascorrerai le
giornate ad ascoltare lamentazioni da quello o quell’altro). È roba da pazzi sì o no?
Il nostro sindaco ha affermato
nell’incontro con i commercianti il 28 dicembre che bisogna «ristabilire la
prassi di confrontarsi sempre in via preventiva con le categorie». Domanda: chi ha stabilito tale prassi? (Negli
ultimi anni si è lavorato molto in Italia per evitare sia rallentamenti sia intralci
di sorta alla vita amministrativa). Soprattutto: che fine ha fatto il programma
elettorale di Gabriele De Angelis?
(Natale è passato e posso dedicarmi in
modo spensierato alle cattiverie). Ricordo l’avvio dell’esperienza dehors. Erano state proposte dal Comune,
due o massimo tre tipologie ai locali che volevano approfittarne – non ricordo
con precisione. È facile accorgersi come le cose siano invece andate
diversamente semplicemente passeggiando per la città. Ciascun locale ha
costruito un dehors secondo il gusto
del proprietario, come se quel pezzo di suolo pubblico fosse diventato di sua proprietà, anche nel senso: faccio
quel che mi pare dentro casa mia. (I nostri dehors
sono generalmente pacchiani ed è bene dirselo in faccia di quando in quando). Orbene,
il nostro sindaco non lesina nel suo discorrere l’uso di termini come «bello» e
«bellezza»; l’incontro del 28 dicembre era la miglior occasione per ricordare
ad alcuni esercenti – sebbene anche loro indignati e rammaricati – le loro
responsabilità nel – chiamiamolo così – declino estetico della nostra città, segnatamente nel Quadrilatero.
(Ce
n’est qu’un début). Il sindaco ha dichiarato, a proposito del restyling di piazza Risorgimento «l’opera deliberata […] ha già l’impegno di spesa pari a 343.000
euro con il cantiere che partirà il prossimo febbraio», in L. Salucci, La nuova fontana di Piazza Risorgimento: un
orologio nell’acqua fermo alle 7.48 del 13 gennaio 1915, in «AvezzanoInforma»
6 novembre 2017. Sono curioso – si fa tanto per dire – di conoscere come andrà
a finire la vicenda, conoscendo il progetto. Anche la porzione di via C.
Corradini pedonalizzata.
Giusti settant’anni fa entrava in
vigore la nostra Costituzione.
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