lunedì 1 gennaio 2018

La linea del caffè concentrato

(Proseguo con un altro retroscena). Che cosa mi ha spinto a scrivere il post dello scorso 28 dicembre? Ho seguito la scorsa campagna elettorale dall’inizio e so che diversi trentenni hanno impiegato tempo e immagino anche quattrini per affrontarla. Chi è stato eletto si sta impegnando abbastanza – di là dei risultati raggiunti. Rivedere il nostro regolamento dei dehors non è stata una passeggiata, né uno schiocco delle dita da parte di chi se n’è interessato; il comportamento del sindaco – convocare immediatamente le associazioni di categoria per giustificarsi – lascia scoperto politicamente chi si è impegnato in tal senso. Mi è dispiaciuto per i trentenni presenti nell’Amministrazione comunale – loro credono ancora nella politica immagino –, protagonisti involontari di questo poco edificante episodio, dopo nemmeno sei mesi dal loro ingresso nel Palazzo di città. Ripongo non eccessiva fiducia nella squadra di De Angelis, ma a scorrere le nostre testate giornalistiche si può tranquillamente affermare che la sua squadra si sta dando molto da fare. Non è purtroppo la prima volta che mi arrabbio sul blog per come sono trattati dei giovani appena affacciati alla vita pubblica. Comprendo che un uomo di destra ignori CSN&Y, però almeno Gianni Morandi… Vado al sodo.
Fino agli anni Novanta, erano i nostri quaranta consiglieri comunali appena eletti a scegliere il nuovo sindaco. È anche il caso di ricordare che il partito di maggioranza (assoluta, relativa), si frantumava in correnti non appena eletto il sindaco e questo riusciva ad avviare e terminare ben poco durante il suo mandato. (Il programma di governo era stilato dai singoli partiti). Oggi è ben diverso: programma elettorale e sindaco sono strettamente legati. Gli elettori possono immaginare con buona approssimazione ciò che succederà alla loro città nei cinque anni a venire il giorno seguente la proclamazione del primo cittadino. Il programma da attuare è ovviamente il più votato dai cittadini.
Ad Avezzano invece succede comunemente che un sindaco appena eletto democraticamente, direttamente dal popolo, debba ben presto iniziare a contrattare con qualche soggetto diverse scelte amministrative; tali trattative punteggeranno insistentemente il suo mandato. La situazione non cambierà in caso di riconferma. (E poi, sai che palle accontentare la corte dei miracoli che ti porti appresso e che ti tiene bordone... Ti eleggono per governare dopo che tu hai sganciato una cifra a quattro zeri per la campagna elettorale e tu invece sai che per cinque anni trascorrerai le giornate ad ascoltare lamentazioni da quello o quell’altro). È roba da pazzi sì o no?
Il nostro sindaco ha affermato nell’incontro con i commercianti il 28 dicembre che bisogna «ristabilire la prassi di confrontarsi sempre in via preventiva con le categorie». Domanda: chi ha stabilito tale prassi? (Negli ultimi anni si è lavorato molto in Italia per evitare sia rallentamenti sia intralci di sorta alla vita amministrativa). Soprattutto: che fine ha fatto il programma elettorale di Gabriele De Angelis?
(Natale è passato e posso dedicarmi in modo spensierato alle cattiverie). Ricordo l’avvio dell’esperienza dehors. Erano state proposte dal Comune, due o massimo tre tipologie ai locali che volevano approfittarne – non ricordo con precisione. È facile accorgersi come le cose siano invece andate diversamente semplicemente passeggiando per la città. Ciascun locale ha costruito un dehors secondo il gusto del proprietario, come se quel pezzo di suolo pubblico fosse diventato di sua proprietà, anche nel senso: faccio quel che mi pare dentro casa mia. (I nostri dehors sono generalmente pacchiani ed è bene dirselo in faccia di quando in quando). Orbene, il nostro sindaco non lesina nel suo discorrere l’uso di termini come «bello» e «bellezza»; l’incontro del 28 dicembre era la miglior occasione per ricordare ad alcuni esercenti – sebbene anche loro indignati e rammaricati – le loro responsabilità nel – chiamiamolo così – declino estetico della nostra città, segnatamente nel Quadrilatero.
(Ce n’est qu’un début). Il sindaco ha dichiarato, a proposito del restyling di piazza Risorgimento «l’opera deliberata […] ha già l’impegno di spesa pari a 343.000 euro con il cantiere che partirà il prossimo febbraio», in L. Salucci, La nuova fontana di Piazza Risorgimento: un orologio nell’acqua fermo alle 7.48 del 13 gennaio 1915, in «AvezzanoInforma» 6 novembre 2017. Sono curioso – si fa tanto per dire – di conoscere come andrà a finire la vicenda, conoscendo il progetto. Anche la porzione di via C. Corradini pedonalizzata.

Giusti settant’anni fa entrava in vigore la nostra Costituzione.

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