(‘the
men | That come with the dust | And gone with the wind’). A zonzo per il
centro negli ultimi giorni, ho notato tracce
di bivacchi notturni – di gente che dorme all’aperto con le basse temperature
di queste notti, per essere più chiaro. Qualcuno ha dormito nel nostro cortile
condominiale, martedì scorso. Non ha
lasciato tracce ma è stato visto –
il classico viandante, ho pensato tra me e me.
Se fosse uno dei tanti sloggiati di
recente da strutture abbandonate? (Casa di riposo San Giuseppe, Clinica santa
Maria). Succede comunemente che qualche autorità allontani gente da un posto e dopo
qualche giorno te la ritrovi accampata in un altro. In genere, un sindaco
caccia qualcuno da un edificio «buono» e questo, finisce poi in un altro ma meno «buono». (Nella parlata italiana tutto
ciò si chiama scaricabarile – sono i più deboli a farne le spese).
Tale tipologia di senzatetto mancava nei
miei post del 13 e 15 novembre 2017. È bene segnalarla perché non tutti i
senza-casa sono uguali, non si sa mai qualcuno volesse intervenire in modo mirato.
Il posto scelto per passare la notte è separato
dalla strada da un basso muro ed evita gli sguardi delle forze dell’ordine e dei
numerosissimi benpensanti che vivono da queste parti. (Anche le molestie degli adolescenti
rompipalle). Potevamo notarlo giusto noi condomini – io l’avrei lasciato riposare
in santa pace.
(C’è gente che presenterà la mia nuova
pubblicazione, il 27 a Vieniviaconme. Alle 17).
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