Hanno avuto successo i precedenti post
sui «giovani» che si trovano dentro il Palazzo di città. Non è una mera
faccenda politica, anzi.
Da bambini ci affidavano a «colleghi»
con qualche anno in più quando si usciva per giocare (per strada), una tale
situazione si è prolungata fino ai quindici, sedici anni. Finché ho bazzicato
le montagne (a piedi, Mtb) è andato in scena un copione abbastanza simile: si
segue l’andatura del più lento, guida chi conosce il sentiero, si accettano
consigli da chi possiede più esperienza, eccetera. (Ignoro come vadano le cose
oggi, quando hanno qualcosa da spartire due adolescenti ma io ho parlato di
persone che hanno seguito la medesima strada, nei miei post).
Non ricordo a mia memoria tanti giovani
legati a un’Amministrazione comunale: spero che le ragioni della Realpolitik non sprechino la loro freschezza,
ingenuità, passione, energia, competenza, voglia d’impegnarsi per la città. (Per
Avezzano più che per un partito).
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