Era cattivo, sbagliato, tranchant il mio giudizio riguardante il
centro, quando affermavo che si era fatto poco o niente in questi anni? (Nel
senso: da giustificare la revoca della nota Dgc 180-2009). Affermava il
commissario: «dal giugno 2009 ad oggi, è stata data esecuzione ad una serie di
interventi tecnici che hanno modificato in maniera sostanziale, le condizioni
della circolazione e della sicurezza stradale e più in generale il sistema
della mobilità, dell’ambiente e dell’assetto urbanistico». (Addirittura
ambiente e assetto urbanistico…)
Esso parte dalla mia conoscenza delle
misure applicate al traffico in
alcune città, italiane ed europee, negli ultimi decenni. (Troppo complicato
navigare, impantanarsi, perdersi nel web? Problemi con l’inglese, il tedesco, il
neerlandese, il francese?)
Ebbene, durante l’incontro-dibattito
sulla mobilità sostenibile tenuto proprio ad Avezzano (20 settembre 2019), Enrico Stefàno (M5s, ex presidente
della commissione Mobilità) ha descritto, incidentalmente, un paio di sezioni stradali pensate per Roma – non
per Amsterdam o Berlino, per carità! L’unico esempio che, da noi, si avvicina a
esse è rappresentato dal tratto di pista ciclabile su via XXIV Maggio – irriso
quasi all’unanimità e con veemenza, al tempo della sua costruzione.
Non sono io perciò, a essere
disinformato o malvagio, ma è il provincialismo, l’ignoranza collettiva
(indotta), a produrre simili domande.
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