(La vicenda Porta a Porta che ci ha riguardato). Ho perfino amici che guardano
ancora la tv; si è parlato di una trasmissione in cui si è legato il teppismo
al consumo di alcol ad Avezzano. No
comment. Essa era stata «lanciata» da un pezzo apparso sul quotidiano
regionale (M. Sbardella, Scatta
l’emergenza alcol dopo la movida dei teppisti, in «IlCentro» 16 ottobre
2019). Si trattava, in realtà, di proseguire sulle vicende del sabato
precedente (notte tra il 12 e il 13 ottobre), in cui sono stati danneggiati dei
giochi per bambini in piazza B. Corbi e fracassati o resi inservibili i vetri
di un paio di automobili, dalle mie parti. Durante quella giornata, è stato
pubblicato anche il video «incriminato» (M. Sbardella, Avezzano “sbatte” contro l’emergenza alcol, in «IlCentro» 16
ottobre 2019. Un pezzo del suo titolo è: Senza
la sbornia non si va avanti il sabato sera). No comment anche in questo caso, perché ignoro il testo in cui era inserito – il brano di
trasmissione televisiva di cui faceva parte.
L’estate scorsa, ho riportato dei fatti
avvenuti nella nostra regione che hanno suscitato l’attenzione, la
preoccupazione – talvolta l’ilarità – fuori dall’Abruzzo; di questo servizio se
ne discute ancora solo dentro Avezzano.
Che dire? Posso scrivere pochissimo per
quanto ho premesso.
Ho guardato al computer delle scene che
si ripetono dai primi anni Novanta, in queste parti; uniche novità: crack e shottini. (I secondi servono a meglio vendere i super-alcolici nei
locali). Sono in una troupe che deve
licenziare qualche minuto di girato sull’abuso di super-alcolici. Scelgo d’intervistare un giovane appena alticcio o
qualcuno che è notoriamente astemio? Inquadro un distinto signorino alle prese
con una Schweppes o uno che non sta in piedi per quanto è imbastito di alcol? Tralascio
il tipo che prende a calci una transenna?
La vicenda si è presto intrisa
d’ipocrisia, moralismo e provincialismo, in queste parti. Conosco minuziosamente
l’ipocrisia dei coetanei e quella degli ottantenni, però m’infastidisce
maggiormente quando sono i ventenni a recitare: potrebbero essere migliori di
chi li ha preceduti. A un certo punto, esce un: «Qui non succede mai niente», a
giustificare i numerosi – non tutti
– giovani e adolescenti che abusano in super-alcolici. (È come quello che, per
fare un dispetto alla moglie, si taglia le palle). Il prossimo 7 febbraio torna
ad Avezzano Roberto Cappello; Massimo Coccia dovrebbe aggiungere almeno un
altro paio di serate per far assistere i giovani e giovanissimi del posto con
problemi di alcolismo a «qualcosa». Vedremo come va a finire.
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