Riprendo dal precedente post, che
muoveva le mosse dall’attacco militare turco alla Siria e procedeva per la
contestazione del premio Nobel per la letteratura 2019. (Non hanno perdonato in
molti l’appoggio di Peter Handke al nazionalismo serbo).
Ho parlato di odio diffuso nei Balcani;
ho ripescato degli scritti di Alexander
Langer che raccontano in qualche maniera il periodo immediatamente
precedente quel bagno di sangue.
Inizio con una manifestazione che ebbe
più di un’eco nel continente: «Si è conclusa a Sarajevo domenica 29 settembre
1991, con una catena umana (“diamoci la mano”) che si stendeva dalla Chiesa
cattolica a quella ortodossa, alla moschea ed alla sinagoga, la “Carovana
europea di pace” che aveva attraversato la Jugoslavia, partendo da Trieste e da
Skopje».
Così poco dopo proseguiva,
«Radiotelevisione e stampa in diverse Repubbliche hanno reagito in modo
differenziato: positivo ma senza entusiasmo in Slovenia, piuttosto neutro in
Croazia, con attenzione un po’ fredda in Serbia, con evidente sostegno in
Macedonia e Bosnia-Erzegovina». Si passa alle popolazioni incrociate durante il
tragitto: svariati pacifisti europei, sono intervenuti a più riprese
nell’ex-Jugoslavia; prima, durante e dopo il conflitto. Più di uno ha
raccontato ciò che succedeva nelle singole città. «Nelle repubbliche
secessioniste del nord prevale, soprattutto in Slovenia, un atteggiamento
post-jugoslavo ed anti-jugoslavo, con la convinzione che ormai si è fuori dal
contesto jugoslavo e balcanico», «In Croazia domina, comprensibilmente, la
preoccupazione per il conflitto militare e per il ruolo dell’armata federale, e
si chiede l’aiuto dell’Europa», «In Serbia è più netta la contrapposizione tra
pacifisti e governo», «nella Vojvodina è frequente l’osservazione (soprattutto
da parte degli ungheresi) che la Serbia non può credibilmente chiedere
autonomia per i serbi in Croazia o in Bosnia-Erzegovina, se non ripristina
l’autonomia soppressa della Vojvodina. Nel Kossovo sembra che il referendum
clandestino sia riuscito (così ci ha comunicato un esponente del comitato per i
diritti umani) nonostante gli sforzi della polizia di impedirlo, e che l’80% si
sia pronunciato per il Kossovo come repubblica a pari titolo delle altre», in
«Azione nonviolenta», ottobre 1991.
(Aggiungerò qualcosina cosa per
ricollegarmi alla situazione in Siria).
p.s. Morti John Giorno e Harold Bloom.
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