martedì 15 ottobre 2019

Un bis

Riprendo dal precedente post, che muoveva le mosse dall’attacco militare turco alla Siria e procedeva per la contestazione del premio Nobel per la letteratura 2019. (Non hanno perdonato in molti l’appoggio di Peter Handke al nazionalismo serbo).
Ho parlato di odio diffuso nei Balcani; ho ripescato degli scritti di Alexander Langer che raccontano in qualche maniera il periodo immediatamente precedente quel bagno di sangue.
Inizio con una manifestazione che ebbe più di un’eco nel continente: «Si è conclusa a Sarajevo domenica 29 settembre 1991, con una catena umana (“diamoci la mano”) che si stendeva dalla Chiesa cattolica a quella ortodossa, alla moschea ed alla sinagoga, la “Carovana europea di pace” che aveva attraversato la Jugoslavia, partendo da Trieste e da Skopje».
Così poco dopo proseguiva, «Radiotelevisione e stampa in diverse Repubbliche hanno reagito in modo differenziato: positivo ma senza entusiasmo in Slovenia, piuttosto neutro in Croazia, con attenzione un po’ fredda in Serbia, con evidente sostegno in Macedonia e Bosnia-Erzegovina». Si passa alle popolazioni incrociate durante il tragitto: svariati pacifisti europei, sono intervenuti a più riprese nell’ex-Jugoslavia; prima, durante e dopo il conflitto. Più di uno ha raccontato ciò che succedeva nelle singole città. «Nelle repubbliche secessioniste del nord prevale, soprattutto in Slovenia, un atteggiamento post-jugoslavo ed anti-jugoslavo, con la convinzione che ormai si è fuori dal contesto jugoslavo e balcanico», «In Croazia domina, comprensibilmente, la preoccupazione per il conflitto militare e per il ruolo dell’armata federale, e si chiede l’aiuto dell’Europa», «In Serbia è più netta la contrapposizione tra pacifisti e governo», «nella Vojvodina è frequente l’osservazione (soprattutto da parte degli ungheresi) che la Serbia non può credibilmente chiedere autonomia per i serbi in Croazia o in Bosnia-Erzegovina, se non ripristina l’autonomia soppressa della Vojvodina. Nel Kossovo sembra che il referendum clandestino sia riuscito (così ci ha comunicato un esponente del comitato per i diritti umani) nonostante gli sforzi della polizia di impedirlo, e che l’80% si sia pronunciato per il Kossovo come repubblica a pari titolo delle altre», in «Azione nonviolenta», ottobre 1991.
(Aggiungerò qualcosina cosa per ricollegarmi alla situazione in Siria).

p.s. Morti John Giorno e Harold Bloom.

Nessun commento:

Posta un commento