venerdì 11 ottobre 2019

Schauder der Dauer

Si sente nell’aria odore di Amministrative 2020, qualcuno m’invita a qualcosa. Sto immagazzinando materiali sull’argomento da mesi, anche se penso di elaborare meno della precedente tornata elettorale: il mio ultimo pezzo pubblicato sul Martello del Fucino è stato frainteso alla grande – l’ho proposto qui lo scorso 7 luglio. Scrivo qualcosa su un argomento meno… impegnativo: FFF.
Ho assistito all’arrivo del corteo degli adolescenti in piazza Risorgimento ma non al comizio – era quella roba lì. Ci sono rimasto male per l’acredine con cui è stata trattata quella giornata (mondiale) sui mezzi d’informazione. È stato dato uno spazio spropositato nei mass media a chi era contrario a quel genere di manifestazioni, al motivo che ha mobilitato milioni di adolescenti e giovanissimi. (Tutto prevedibile). Sono stati interpellati alcuni scienziati di una certa caratura a esprimere dei giudizi sui recenti mutamenti climatici; gli esiti sono stati generalmente grotteschi: come interpellare un poeta per riparare lo sciacquone. La questione era (ancora) quella del clima che sta cambiando, ma in fretta rispetto al passato. (Ripeto: in fretta rispetto ai precedenti millenni. Con i coetanei certi personaggi mostrano una maggiore attenzione nel tirar fuori certe sciocchezze…).
(Faccio il vecchio trombone anch’io per pochi righi). Sbaglia chi, in quel vastissimo movimento, la prende con (tutta) la generazione precedente: è epocalismo di maniera. I responsabili di un tale non ottimale stato di cose, hanno dei nomi e dei cognomi, diverse età; sono anche molti milioni, con responsabilità differenti.
The Guardian ha recentemente pubblicato uno studio (Climate Accountability Institute, Usa) che ascrive oltre un terzo delle emissioni di gas serra – nel periodo 1965-2017 – a compagnie che lavorano nel settore energetico. Copio le prime sette più inquinatrici da un grafico del citato istituto rielaborato dalla testata (The Guardian): Saudi Aramco (Arabia Saudita), Chevron (Stati Uniti), Gazprom (Russia), ExxonMobil (Stati Uniti), National Iranian Oil Co (Iran), BP (Regno Unito) e Royal Dutch Shell (Paesi Bassi).

P.S.: Hanno assegnato il premio Nobel per la letteratura allo scrittore che cito maggiormente. Ricordo ancora che mentre la nostra nazionale di calcio si giocava la finale del Mondiale (1982), io ero al cinema in una Roma deserta a vedere uno dei due film che ha girato.

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