venerdì 10 gennaio 2020

Canis aureus bis

(Tiburtina Valeria. Ss 5. Sr 5). I miei primi ricordi di quei due tratti sono legati ai commenti di persone che la frequentavano; ricorreva in essi sia il termine pericolosità, sia i rimedi proposti, immaginati – si trattava di gente provvista, al più, della licenza media. È passato talmente tanto tempo che non ricordo a cosa corrispondesse «bivio della morte» – per distinguerlo da un altro, poco meno insidioso. Nel tratto ovest, uno zio ci rimise le penne – ne parlo semplicemente per ricordare che nessun quotidiano titolò: Marsicano uccide peligno. Sono passato sulla Sr 5 almeno una trentina di volte l’anno, in estate, finché ho inforcato la bicicletta; notavo alta velocità e sorpassi azzardati – è diverso assistere ai secondi stando su due ruote, non protetto da un abitacolo. Diversi amici e conoscenti hanno lamentato con me le stesse situazioni, negli ultimi decenni. Per questioni anagrafiche, ricordo delle numerose curve di strade extra-urbane addolcite – quelle leggerissime si rettificavano senza problemi; era tangibile la presenza dell’Anas lungo i percorsi asfaltati.
Chi mi segue o legge le mie pubblicazioni, sa che in tempi recenti ho scritto circa la pericolosità di alcune zone periferiche d’Avezzano: un automobilista pensa di essere uscito dalla città e accelera, mentre è diverso per un ciclista o un pedone. Ho assistito, ho saputo di diversi incidenti (non gravi) lungo via C. Corradini, da quando sono tornato in queste parti. (Capitavano nel primissimo pomeriggio: le uniche due automobili circolanti finivano per scontrarsi tra l’incrocio di viale G. Mazzini e quello di via G. Garibaldi). Ho proposto – non ricordo dove – di spezzare quell’arteria in due con i sensi unici: serviva a non far acquistare troppa velocità ai mezzi motorizzati. Non potevo perciò non apprezzare il progetto di restyling di Giancarlo G. Cardone, che ha scomposto quell’arteria interna. Sono scomparsi gli incidenti nel pomeriggio: ne ha mai parlato qualcuno negli ultimi due anni e mezzo? (In tema di disattenzione, reticenza). Si ha notizia di qualche automobilista che abbia investito un ciclista che transitava parallelamente sulla nuova pista ciclabile? Ho scritto pochissimo o niente sulla vicenda del T-red, mi chiedo oggi: quanti, nel mondo politico locale, sono favorevoli alla sua nuova messa in funzione? (È facile la risposta, considerando lo scarsissimo interesse per gli utenti deboli della strada, dimostrato negli ultimi decenni).
Agli inizi di novembre 2019, ho riportato una segnalazione (Augusto Di Bastiano) riguardante eventuali pericoli – ancora per gli utenti deboli della strada – legata a una crescita del traffico veicolare sulla Tiburtina Valeria per l’apertura di una tranche di un nuovo complesso commerciale. (È battuta anche da ciclisti e pedoni che vanno a fare la spesa nella nostra zona commerciale, quell’arteria – ne ho accennato più di un anno fa). Per questioni di tipo «geografico» io ho, al solito, glissato sulla questione Cintarella, a dicembre. È bene però ricordare che negli ultimi anni è migliorata la sicurezza stradale «dentro» la Piana.

Ho bazzicato abbastanza via san Francesco per Scantonamenti, attraversamenti, nella scorsa primavera. È una delle strade cui sono stati aggiunti – dopo numerose proteste – dei passaggi pedonali rialzati, segnali con limite di velocità e dissuasori per evitare andature poco controllabili dagli stessi automobilisti e perciò, incidenti. È cambiato non nel modo sperato rispetto ad altre situazioni simili – vi è stato un brutto incidente, dopo le mie passeggiate. Che fare, ancora? Si può restringere lo spazio destinato alla circolazione delle automobili (allargamento dei marciapiedi, pista ciclabile): il successo è garantito perché la velocità si abbassa necessariamente. Si può ipotizzare a questo punto, che qualcuno o molti, evitino d’imboccare quella strada. Come si comporterebbe un pubblico amministratore in un caso del genere? È per un sindaco mera amministrazione più che politica, un alto valore scritto con l’iniziale maiuscola o pubblicità elettorale, la sicurezza stradale. (2/3)

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