(Comincio
a tirare le somme). Ho parlato di una lunghissima sequela di arrabbiature,
proposte, critiche, di profonda esperienza, conoscenza dei problemi legati alla
circolazione su una storica arteria, anche di tentativi (riusciti e no) di
risolvere problemi vecchi e nuovi legati alla circolazione (locale e no). Ho
provato a far capire come talvolta le situazioni sono talmente ingarbugliate da richiedere tempi lunghi per trovare almeno il
bandolo della matassa. Le amministrazioni in grado d’intervenire sulla
sicurezza stradale in quel tratto di Sr 5 (Provincia, Regione, governo
centrale), hanno realizzato poco rispetto al lavoro che c’era da svolgere, era perciò
questa un’occasione per tacere da parte di chi si trova in quelle parti: sono
stati loro i più ciarlieri, invece. Per auto-assolversi prima e
contrattaccare poi. Non ha purtroppo nessuna affidabilità chi fa politica
da venti, trent’anni o ha trascorso un discreto periodo dentro la pubblica
amministrazione; l’affondo è invece stato solo fumo. (Gli ubriachi, i fatti
persi alla guida, quelli del sabato notte, rientrano tuttora nel regno dell’imponderabile,
della casualità. Per non parlare di chi conversa al cellulare o messaggia mentre guida…). Indispone molti
locali perciò, quando un addetto alla comunicazione di un
politicante – sono proprio messe così le cose – pontifica su questioni che non
conosce minimamente, né gli importa ovviamente nulla. (Non si
sa bene da dove pubblica, ma è imbeccato da gente di queste parti). E
poi? E poi lo stesso addetto alla comunicazione sarà passato ad altre faccende,
con l’identica superficialità. È purtroppo andata in modo simile anche nel
nostro caso come ho provato a mostrare: interesse per l’accaduto prossimo allo
zero. La ciambella della demagogia è uscita senza il buco, stavolta – chi frequenta
la Tiburtina Valeria da una vita è stato trattato almeno da sprovveduto. Come
fa un coetaneo che ha assistito, fin dall’inizio, alla motorizzazione di massa
in queste parti e registrato i cambiamenti lungo l’ex Ss 5 almeno nell’ultimo
mezzo secolo, a riconoscersi, rispecchiarsi nei comunicati stampa
dei giorni passati?
Lo scorso 6 gennaio, finalmente, è spuntato un raggio di sole. Il sindaco
di Aielli (Enzo Di Natale) ha inviato un comunicato stampa alle testate locali.
È questa, per il mio discorso, la parte importante: «I punti critici [sulla Sr
5, ndr] sono moltissimi, dal tratto
che da Cerchio va ad Avezzano ad esempio c’è mancanza di illuminazione,
bisognerebbe realizzare altre rotatorie, la capienza delle carreggiate è
inadeguata al traffico veicolare che ricordo essere a doppio senso di marcia,
incroci pericolosi, assenza di barriere fisiche che impediscano i sorpassi nei
punti più critici». Richiede un cospicuo sforzo economico portare a termine tali misure di
sicurezza, doverose in qualche senso. a questo punto. Chi, tra le figure che sono intervenute – in maniera indignata – sui mezzi d’informazione, andrà a battere
cassa alla Provincia, alla Regione, a Roma? Tale importo non si ridurrà di
un centesimo se il responsabile dell’incidente – ha qualche altro problemino, a
quanto leggo – prenderà due, otto o dodici anni di reclusione o se la giustizia
impiegherà poco tempo a liquidare la questione.
Non mi fa né caldo né freddo il politicante che sfrutta una tragedia: è
un comportamento che, piaccia o no, fa parte di quell’attività – più di uno doveva
però accorgersi di stare esagerando. Il riserbo della famiglia della giovane deceduta
nell’incidente stradale, il silenzio degli altri partiti – insieme all’appena citato
comunicato – è stato il bicchiere mezzo pieno in questa brutta vicenda.
Ascolterò ancora per molto le lamentele di chi percorre in auto la Tiburtina
Valeria. (3/3)
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