domenica 12 gennaio 2020

Canis aureus ter

(Comincio a tirare le somme). Ho parlato di una lunghissima sequela di arrabbiature, proposte, critiche, di profonda esperienza, conoscenza dei problemi legati alla circolazione su una storica arteria, anche di tentativi (riusciti e no) di risolvere problemi vecchi e nuovi legati alla circolazione (locale e no). Ho provato a far capire come talvolta le situazioni sono talmente ingarbugliate da richiedere tempi lunghi per trovare almeno il bandolo della matassa. Le amministrazioni in grado d’intervenire sulla sicurezza stradale in quel tratto di Sr 5 (Provincia, Regione, governo centrale), hanno realizzato poco rispetto al lavoro che c’era da svolgere, era perciò questa un’occasione per tacere da parte di chi si trova in quelle parti: sono stati loro i più ciarlieri, invece. Per auto-assolversi prima e contrattaccare poi. Non ha purtroppo nessuna affidabilità chi fa politica da venti, trent’anni o ha trascorso un discreto periodo dentro la pubblica amministrazione; l’affondo è invece stato solo fumo. (Gli ubriachi, i fatti persi alla guida, quelli del sabato notte, rientrano tuttora nel regno dell’imponderabile, della casualità. Per non parlare di chi conversa al cellulare o messaggia mentre guida…). Indispone molti locali perciò, quando un addetto alla comunicazione di un politicante – sono proprio messe così le cose – pontifica su questioni che non conosce minimamente, né gli importa ovviamente nulla. (Non si sa bene da dove pubblica, ma è imbeccato da gente di queste parti). E poi? E poi lo stesso addetto alla comunicazione sarà passato ad altre faccende, con l’identica superficialità. È purtroppo andata in modo simile anche nel nostro caso come ho provato a mostrare: interesse per l’accaduto prossimo allo zero. La ciambella della demagogia è uscita senza il buco, stavolta – chi frequenta la Tiburtina Valeria da una vita è stato trattato almeno da sprovveduto. Come fa un coetaneo che ha assistito, fin dall’inizio, alla motorizzazione di massa in queste parti e registrato i cambiamenti lungo l’ex Ss 5 almeno nell’ultimo mezzo secolo, a riconoscersi, rispecchiarsi nei comunicati stampa dei giorni passati?
Lo scorso 6 gennaio, finalmente, è spuntato un raggio di sole. Il sindaco di Aielli (Enzo Di Natale) ha inviato un comunicato stampa alle testate locali. È questa, per il mio discorso, la parte importante: «I punti critici [sulla Sr 5, ndr] sono moltissimi, dal tratto che da Cerchio va ad Avezzano ad esempio c’è mancanza di illuminazione, bisognerebbe realizzare altre rotatorie, la capienza delle carreggiate è inadeguata al traffico veicolare che ricordo essere a doppio senso di marcia, incroci pericolosi, assenza di barriere fisiche che impediscano i sorpassi nei punti più critici». Richiede un cospicuo sforzo economico portare a termine tali misure di sicurezza, doverose in qualche senso. a questo punto. Chi, tra le figure che sono intervenute – in maniera indignata – sui mezzi d’informazione, andrà a battere cassa alla Provincia, alla Regione, a Roma? Tale importo non si ridurrà di un centesimo se il responsabile dell’incidente – ha qualche altro problemino, a quanto leggo – prenderà due, otto o dodici anni di reclusione o se la giustizia impiegherà poco tempo a liquidare la questione.
Non mi fa né caldo né freddo il politicante che sfrutta una tragedia: è un comportamento che, piaccia o no, fa parte di quell’attività – più di uno doveva però accorgersi di stare esagerando. Il riserbo della famiglia della giovane deceduta nell’incidente stradale, il silenzio degli altri partiti – insieme all’appena citato comunicato – è stato il bicchiere mezzo pieno in questa brutta vicenda.

Ascolterò ancora per molto le lamentele di chi percorre in auto la Tiburtina Valeria. (3/3)

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