Mantengo
la promessa. Scarto non molto nello scrivere, anche nella plaquette che ho appena pubblicato su questo blog in forma ridotta.
Dov’è nata
l’idea del cosiddetto forno a microonde?
(Si erano indignate almeno decine di persone contro una simile scelta, al suo
tempo). È in realtà una vecchia maniera di coprire gli spazi aperti, in
Occidente come ho scritto; essa deriva dall’impiego del metallo e del vetro
sviluppato nel secolo passato. (Gli abruzzesi sono non poco provinciali, com’è
noto…).
Domanda:
era una novità per la città? No.
Io ho
trovato un brano nei materiali che conservo; si tratta del resoconto di una
manifestazione nella scorsa campagna elettorale per le Amministrative, tenuta a
Castello Orsini. S’incontra questo virgolettato verso la fine del pezzo –
l’oratore è il sindaco di allora –, «Ad
Avezzano piove ed è freddo, per vivere sempre il centro della città
realizzeremo una galleria coperta», in L. Salucci, Gianni Di Pangrazio si ricandida: «Avezzano agli avezzanesi, no al
“buco nero” che da fuori pensa di riconquistarla», in «AvezzanoInforma» 26
marzo 2017. (È il caso di aggiungere: perdonate la ripetizione, avendo riportato
lo stesso dopo una settimana dalla sua uscita).
Nessuno ebbe
niente da ridire (of course) nei
giorni seguenti a differenza della scorsa estate.
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