venerdì 24 gennaio 2020

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Sono pubblicati alcuni stralci da mie dichiarazioni personali sul Centro dello scorso 21 gennaio; riporto di seguito l’originale inviato – si tratta di materiale risalente al 14 gennaio 2020.
«Ci vedo una democrazia sui generis dietro la decisione di portare il mercato settimanale dove si è trovato per qualche anno: era meglio convocare altri soggetti oltre alle cosiddette categorie interessate – considerando che una città, è certo più complessa di ciò che osserva chi vive Avezzano mettendoci i piedi una volta a settimana, per alcune ore, sempre nello stesso posto, dallo stesso banconista che gli serve la colazione o uno spuntino.
Dietro vi è anche l’insana idea che in un qualsiasi spazio pubblico, può farsi di tutto anzi, proprio tutto. La malridotta pavimentazione del catino in piazza Risorgimento e la stessa situazione di piazza A. Torlonia prima del suo restauro – dopo decenni d’incuria –, dimostrano quanto sia sbagliata una simile concezione. «Piazza Torlonia» indica i giardini pubblici d’Avezzano, che andrebbero trattati di conseguenza, non come un generico spazio verde; è anche bene ricordare che stiamo parlando di una delle sparute testimonianze della città vecchia. Visto che ci siamo: sarebbe saggio almeno contenere la sistematica presenza di vele pubblicitarie lungo il suo perimetro.
Il ritorno del mercato settimanale porterà inevitabilmente il suo contorno di rifiuti; è normale, agevole per una ditta intervenire sull’asfalto o sul pavé mentre potranno fare ben poco i lavoratori Tekneko per rintracciare scatole e cartacce gettate nei prati (non calpestabili) o per ripescare buste e sacchetti di plastica finite nella fontana ornamentale. Ne risentirà la qualità di quel luogo e chi smetterà di frequentarlo – soprattutto genitori con bambini –, non emetterà un gemito, né intavolerà discussioni di sorta con l’attuale commissario prefettizio, tantomeno con il prossimo sindaco.
Non credo che sia sufficiente una «vigilanza maggiore» su quello spazio, mi accontenterei che fosse stata rispettata, negli ultimi mesi, l’ordinanza De Angelis di metà ottobre 2018 – mi riferisco soprattutto ai conduttori di cani».

Tornerò, mio malgrado e per conto mio su queste righe, la prossima volta.

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