«Anche gli
altri avezzanesi vivono altrove non solo tu che abiti fuori». È questo il
ritornello di queste feste natalizie. È come se i compaesani vivessero in un
altro imprecisato posto, considerando ciò che loro conoscono e che raccontano in
giro della loro città.
Ho più
volte scritto che nella Marsica non siamo minimamente preoccupati della popolazione
che decresce – neanche quando leggiamo sul giornale dell’eliminazione di una
classe alle elementari, alla scuola media o quando chiude un negozio –, del
futuro della vecchia linea ferroviaria Roma-Pescara. Tutto tace per almeno sei
alberi caduti nel giro di poche ore mentre, finché c’è stato il vecchio
sindaco, era sufficiente un ramo afflosciato per scatenare varie, risentite
articolesse. (Ci volevano tre, quattro persone in vista che ne parlassero in
giro – quelli che fanno da mesi la fila davanti all’ufficio del commissario
prefettizio, casomai).
Chi vive
fuori regione ha seguito meglio di noi – sui nostri mezzi d’informazione –, la
vicenda complessiva dei viadotti autostradali sequestrati lungo l’autostrada A14. Sequestrati perché non conformi, rischiosi
in qualche maniera per il transito di automobili e mezzi pesanti. Non è perciò
questione di «lunghe code», «incolonnamenti» come invece hanno raccontato agli
abruzzesi. (Basterebbe comprendere – agli avezzanesi – di trovarsi in mezzo ad
autostrade di montagna, con gallerie e viadotti deteriorabili con il passare
degli anni: è ancora diverso). Apprezzabile perciò Lilli Mandara quando perlomeno
mostra il gioco dello scaricabarile: «il presidente della Regione Abruzzo Marco
Marsilio, […] anche lui allungò la vita ai concessionari: lui, con il suo
partito, votò nel 2008 l’articolo 8-undecies della legge 101 con cui vennero
blindate le convenzioni autostradali», 24 dicembre 2019.
Il 21 del
mese scorso, è apparsa sul quotidiano regionale (Il Centro) un endorsement
nei confronti di Gabriele De Angelis firmato da Nazzareno Mascitti. Sono cose
che si leggono in vista di una campagna elettorale: qualcuno si dichiara in
buona parte d’accordo con l’azione di un’Amministrazione – ammette che
l’opposizione ha avuto, in alcuni casi, le sue buone ragioni –, avanti perciò
con il secondo mandato o con una nuova faccia, più giovane casomai, ma ancora
di quell’alleanza politica, elettorale. (Un intervento politico più che gastronomico, filosofico, tecnologico o
numismatico). È giunta invece, il giorno seguente – su un’altra testata giornalistica (Site) –, l’indignata risposta del presidente della… Pro Loco. (È
stata una situazione ridicola ma è molto positiva – per i brutti tempi che
corrono – l’assenza del linguaggio aggressivo o violento come quello che
s’incontra quotidianamente su Facebook o in alcuni talk show. Era questa la fase incriminata, potendo interessare: «La
gestione della galleria in via Corradini, affidata alla Pro Loco, non ha senso:
la Pro Loco ha bisogno di una sede, non di una galleria»). (1/3)
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