sabato 18 gennaio 2020

D3

Fu di ben altro spessore l’ultima mobilitazione che si ricordi contro l’abbattimento di centinaia di alberi ma non solo per ricavare oltre un migliaio di parcheggi «a raso», nel Quadrilatero (1996, Mario Spallone1). Più che indugiare su qualche testata giornalistica o gingillarsi su Facebook, i contestatori ricorsero al Tribunale amministrativo regionale. […] Fu tirata in ballo: a) la botanica – non sarebbero stati sostituiti tutti gli alberi e molti furono diversi di quelli piantati in origine – certo più bassi e meno folti dei Prunus ai nostri giorni; b) la storia – diversi chilometri di marciapiedi furono ridotti dopo nemmeno ottant’anni dalla loro costruzione; c) l’urbanistica – una tale misura avrebbe drogato il traffico al centro, producendo ingorghi.

Poco prima di Ferragosto si è capito in città che l’eliminazione delle piante, la nuova piantumazione e la copertura erano due progetti diversi, per quanto collegati; il primo proveniente dal Comune. Giuseppe Angelosante (STI) considerava: «L’errore è stato fatto al momento della messa a dimora, scegliendo l’essenza sbagliata; oppure venti o trenta anni fa, quando sarebbe stato opportuno operare di ringiovanimento, come da manutenzione prevista nelle aree urbane», 13 agosto 2019. Quella frase mi ricorda quando furono eliminate alcune robinie in piazza B. Orlandini e via G. Garibaldi (agosto 2013). […]
Diversi personaggi ci hanno fatto comprendere quanto poco conoscevamo simili argomenti, negli ultimi anni. Francesco Eligi scriveva: «Gli alberi verranno poi rimpiazzati da 8-9 alberelli del tipo prunus, unica pianta che sembra piacere agli attuali politici avezzanesi», 6 giugno 2019. Angelosante precisava: la manutenzione del verde pubblico «non è solo potatura, ma anche e soprattutto il ringiovanimento, previsto quando un albero, anche se non malato, raggiunge dimensioni incompatibili con il tessuto urbano». Ecco perché un pubblico amministratore preferisce, dentro l’abitato, essenze la cui altezza massima non superi quella degli edifici circostanti. Consiglia lo stesso il sorprendente – per violenza – nubifragio che investì la nostra zona il 14 ottobre 2015, i successivi flash flood – approfittò di quei fenomeni alcuni privati per liberarsi di vecchie, pericolanti piante in giardino o nell’orto. […] Inoltre: chi è quello sprovveduto che avrebbe progettato una simile struttura presso piante così avanti con gli anni?

Un sindacalista aveva lamentato la mancanza nel presidio per impedire l’abbattimento degli alberi di qualche associazione ambientalista (14 giugno 2019). Tali associazioni mancavano già dall’anno precedente. Il progetto di restyling era stato presentato al pubblico il 7 marzo 2018. […] Kristin Santucci riferisce le parole di Gabriele De Angelis, riguardanti l’apertura del cantiere: «i primi giorni di maggio» (IlCapoluogo, 18 aprile 2019). Che ne sappia io il primo comunicato contro detto restyling proviene dal Partito Democratico, il 5 giugno 2019. In un reportage sul clima pre-elettorale avezzanese lo stesso giornalista racconta sulla medesima testata aquilana – lo scorso 7 novembre –, di «polemiche mai spente – con il T-red e il taglio degli alberi a Piazza del Mercato a farla da padroni». (È stata abbattuta il 18 agosto la prima pianta, mentre la settima il 4 novembre 2019: è infantilismo).

In quel clima conflittuale, l’ex assessore all’Ambiente (Crescenzo Presutti) metteva in fila le analisi, i censimenti ricavati durante il suo incarico e raccontava al Centro: «Il saldo in negativo, frutto di 30 anni di disattenzione delle amministrazioni, ammonta a oltre mille alberi», 18 agosto 2019. (Era solo un modo per uscire dall’angolo, benaltrismo, una contromossa, una manovra diversiva la sua o anche, invece, la sintesi di un grosso, annoso problema di tipo amministrativo?). […] (3/5)

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