mercoledì 8 gennaio 2020

Canis aureus

Com’è stato vissuto? (L’incidente stradale con morto e feriti del 2 gennaio, lungo la Sr 5).
Ho apprezzato il lavoro della carta stampata – essa si pone generalmente la questione dell’affidabilità, dell’autorevolezza. È andata così-così per le testate on-line – quelle che se ne sono interessate; qualche taglio emozionale è dovuto a un’esigenza di clickbaiting. È stata giocata oltre alla carta delle emozioni nei social network, anche quella della xenofobia – l’investitore è di origine marocchina. (Per quello che mi è stato riferito, si capisce).
Ignoro il peso dei diversi interventi di politici (regionali e nazionali di Fratelli d’Italia e Lega) sull’opinione pubblica locale. Nemmeno ho capito l’utilità dell’intervento di Pierluigi Biondi (sindaco dell’Aquila – NewsTown, MarsicaLive, 5 gennaio): che c’entrava? Idem, per il presidente della Regione che chiede «giustizia» (4 gennaio). (Così, tanto per sapere). Ricorre, nelle reazioni a questa vicenda, spesso l’argomento della giustizia – soprattutto nei social network – come se in Italia non esistessero i tribunali. Fanno sempre così, le stesse figure – degli stessi partiti –, in caso d’incidente stradale? (Nel 2017 vi sono stati incidenti che hanno causato 3.378 morti e 246.750 feriti – Istat dixit. Si sono comportati, in maniera proporzionata, allo stesso modo Giorgia Meloni e Matteo Salvini nel caso di Brunico – 5 gennaio 2020 –, dove sono scappati sette morti e dieci feriti?). La locale Curva Nord invece ha approfittato dell’occasione per far sapere in giro, con uno striscione appeso lo scorso 5 gennaio, com’è schierata politicamente – io lo sapevo da un bel pezzo: «Arrestate chi difende la propria città, proteggete chi uccide senza pietà. Giustizia per Sara!».

Ho appena classificato quell’accaduto due volte e in grassetto: qual è, invece, il frame delle figure, delle persone che ho citato? Utilizziamo tutti delle cornici interpretative nell’esprimerci; quella – piuttosto composita – nominata ha infastidito non solo me, ma anche gli amici con cui ho discusso in questi giorni: provo a spiegare il perché. È un’occasione utile anche per chiarire questo: «C’è perciò il rischio che i partiti si limiteranno a proporre da noi [Avezzano] i contenuti sperimentati, che funzionano nelle grosse città, eliminando le questioni e le peculiarità del luogo», 3 gennaio 2020. (1/3)

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