È bene aggiungere dell’altro
alla serie precedente; qualcosa riguardante le prime tre settimane di campagna elettorale:
parto dalle correzioni. (Anche in questo caso: chiuso in tipografia il 25 maggio – altrimenti non ne uscivo
più. Aggiungo il precedente: «qualche brano potrebbe trovarsi al momento sulla
scrivania di qualche magistrato perché negli ultimi mesi si è registrato un
insolito ricorso alle carte bollate da parte di uomini politici abruzzesi: segnalate e provvederò a cancellare»).
(Errata corrige). Avevo scritto (22): «la Giornata nazionale della bicicletta 2016 e il suo
clamoroso fallimento – non è in programma quella del 2017, tra quattro giorni».
L’annuncio dell’adesione alla manifestazione è in realtà giunto il pomeriggio
del 12 maggio: Giornata nazionale
della bicicletta ad Avezzano, il 14
maggio. (Organizzata dal Comune in collaborazione con Asd Pedalando – un’associazione
sportiva). Oltre ai comunicati stampa, sono circolati degli sparuti
mini-volantini perfino a colori (20,2 x 7,4 cm) che pubblicizzavano l’evento.
In questo lasso, sono state
pubblicate le liste elettorali. Conosco trentotto su 576 candidati, mentre per
quanto riguarda i «sindaci» arrivo a tre e si tratta dei più prossimi alla mia
età. (Vi sono un paio di candidati con cui ho passato le elementari nella
stessa classe e ho rischiato che ci fosse il terzo). Nei giorni precedenti molti
di loro sono stati presentati generalmente e singolarmente come «eccellenze», quasi
tutti «impegnati nel sociale» o «nel volontariato». (‘io venivo di là… | ma che
bella città’). La cosa simpatica è che moltissimi – in genere gente che se
la passa abbastanza bene forse perché eccellente – erano più e meno intenzionati
a condurre una battaglia contro la povertà, una volta eletti. Non è male dopo
che Berlusconi ha messo su il Movimento animalista e il comico italiano più
famoso che crede d’essere diventato un nuovo francescano… (Ordo Fratrum Minorum, se la memoria non m’inganna).
Propongo un divertente e facile
gioco – mi leggete da internet. Copiate le singole liste e poi provate a
rintracciare alcuni nomi di candidati nel web, nell’ultimo anno in cronaca o
alle pagine «culturali».
Gli unici partiti nazionali
di cui vedremo il simbolo sono Pd e Udc. Posso oggi scrivere che si tratta
delle prime elezioni dal secondo dopoguerra in cui non si presentano liste di
destra e di sinistra. (Una scritta del Sessantotto recitava: «Après Marx, avril»). A chi andranno i
voti di Rifondazione comunista? (È una domanda retorica, da noi, in
quest’occasione). Perché non si presenta Noi con Salvini e soprattutto
CasaPound, che si è fatta notare in più occasioni negli ultimi anni? (Si può
togliere la curiosità smanettando su internet e un po’ di pazienza).
(In ultimo). Ho notato,
senza sorprendermi più di tanto, che da queste parti non hanno attecchito nei
programmi elettorali – nemmeno lontanamente – le riflessioni, le iniziative
sulle periferie di Renzo Piano da
quando è stato nominato senatore a vita (2013); idem, per Dario Franceschini (MiBACT) negli ultimi mesi. È un altro
tassello del provincialismo dei miei compaesani – altrimenti non perderebbero
tempo a discutere di una nuova destinazione del plesso Corradini-Fermi o di un pezzetto di via C. Corradini. (1/6)
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