giovedì 22 giugno 2017

4 way street 37

Scrivo un post un po’ ozioso, in attesa del voto di domenica prossima. Mi chiedo: è cambiata in qualche maniera la narrazione dei candidati sindaco nelle due settimane prima del ballottaggio? Vediamo.
Il sindaco uscente ha ostentato sicurezza fin dai primi risultati dei seggi: «la città si è espressa ed ha rinnovato la sua fiducia al sindaco in carica», in «IlFaro24» 14 giugno 2017. Di Pangrazio aveva già affermato «Un distacco del dieci per cento vuol dire che abbiamo già vinto e che la città ci ha riconfermato», in M. Tirabassi, Avezzano, Di Pangrazio: “Abbiamo già vinto”. De Angelis: “Il voto del ballottaggio non è scontato”, in «TerreMarsicane» 12 giugno 2017. È rimasto tutto come prima; si sarà perciò annoiato a morte in questo periodo. È segnalato qualche incontro con gli elettori, un uso più frequente del termine «avezzanesità» – che io non sopporto in modo viscerale. (Qualche comunicato stampa degli ultimi giorni non si capisce bene se proviene da un sindaco pro tempore o da un candidato, a dirla tutta. Vabbè sarà la concitazione del momento…).
De Angelis ha affermato qualcosa di speculare: «Il 56% degli elettori, pur distribuito su 5 liste, ha detto NO all’attuale Sindaco», in «IlFaro24» 19 giugno 2017. È questo più interessante per il discorso che io porto avanti, perché in tal maniera egli introduce una novità nella campagna elettorale calando la carta del referendum su Di Pangrazio. Funzionerà?
Applichiamo i nostri racconti al materiale in nostro possesso e non in astratto. Non bisogna dimenticare che il candidato in questione deve rimontare un cospicuo svantaggio, più che risalire di un 1,3 o 1,7% per vincere, seppur di misura. Avrebbe anche giovato un qualsiasi apparentamento, perfino con Nazzareno Di Matteo (1,89%) solo per rafforzare la narrazione del «referendum» contro qualcuno. (Da qui si perviene all’errore di base del fronte anti-Di Pangrazio in questa tornata elettorale: la frammentazione dello stesso, cui corrisponde la mancanza di un leader, una figura capace di riunirlo e compattarlo). Negli ultimi giorni ho incontrato diverse persone che – inaspettatamente da parte mia – hanno ben accolto tale messaggio e determinate a votare l’assicuratore, ma nonostante tutto ciò non mi faccio troppe illusioni. Sento nell’aria un profumo di ballottaggio stranamente sentito dagli avezzanesi o è solo una mia sensazione passeggera? (De Angelis si è concesso uno svarione prima del comizio finale in piazza Risorgimento: tornerò sulla questione a urne chiuse. Detto tra noi: poteva risparmiarsi sia i manifesti programmatici degli ultimi giorni sia i battibecchi).

(Previsioni sbagliate). Quando scrivevo: «tre o quattro punti al massimo» di distacco tra i principali concorrenti mi riferivo ai due turni; non ho azzeccato la percentuale dell’11 giugno, mentre domenica notte potrebbe essere la volta buona.

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