Scrivo
un post un po’ ozioso, in attesa del voto di domenica prossima. Mi chiedo: è cambiata
in qualche maniera la narrazione dei candidati sindaco nelle due settimane
prima del ballottaggio? Vediamo.
Il
sindaco uscente ha ostentato sicurezza fin dai primi risultati dei seggi: «la
città si è espressa ed ha rinnovato la sua fiducia al sindaco in carica», in
«IlFaro24» 14 giugno 2017. Di Pangrazio aveva già affermato «Un distacco del dieci
per cento vuol dire che abbiamo già vinto e che la città ci ha riconfermato», in
M. Tirabassi, Avezzano, Di Pangrazio: “Abbiamo
già vinto”. De Angelis: “Il voto del ballottaggio non è scontato”, in «TerreMarsicane»
12 giugno 2017. È rimasto tutto come prima; si sarà perciò annoiato a morte in
questo periodo. È segnalato qualche incontro con gli elettori, un uso più
frequente del termine «avezzanesità» – che io non sopporto in modo viscerale.
(Qualche comunicato stampa degli ultimi giorni non si capisce bene se proviene
da un sindaco pro tempore o da un
candidato, a dirla tutta. Vabbè sarà la concitazione del momento…).
De
Angelis ha affermato qualcosa di speculare: «Il 56% degli elettori, pur
distribuito su 5 liste, ha detto NO all’attuale Sindaco», in «IlFaro24» 19
giugno 2017. È questo più interessante per il discorso che io porto avanti,
perché in tal maniera egli introduce una novità nella campagna elettorale calando
la carta del referendum su Di Pangrazio.
Funzionerà?
Applichiamo
i nostri racconti al materiale in nostro possesso e non in astratto. Non
bisogna dimenticare che il candidato in questione deve rimontare un cospicuo svantaggio, più che risalire di
un 1,3 o 1,7% per vincere, seppur di misura. Avrebbe anche giovato un qualsiasi apparentamento, perfino con Nazzareno
Di Matteo (1,89%) solo per rafforzare la narrazione del «referendum» contro
qualcuno. (Da qui si perviene all’errore di base del fronte anti-Di Pangrazio
in questa tornata elettorale: la frammentazione
dello stesso, cui corrisponde la mancanza di un leader, una figura capace di riunirlo e compattarlo). Negli ultimi
giorni ho incontrato diverse persone che – inaspettatamente da parte mia – hanno
ben accolto tale messaggio e determinate a votare l’assicuratore, ma nonostante
tutto ciò non mi faccio troppe illusioni. Sento nell’aria un profumo di ballottaggio
stranamente sentito dagli avezzanesi o è solo una mia sensazione passeggera?
(De Angelis si è concesso uno svarione prima del comizio finale in piazza
Risorgimento: tornerò sulla questione a urne chiuse. Detto tra noi: poteva
risparmiarsi sia i manifesti programmatici degli ultimi giorni sia i
battibecchi).
(Previsioni
sbagliate). Quando scrivevo: «tre o
quattro punti al massimo» di distacco tra i principali concorrenti mi riferivo ai due turni; non
ho azzeccato la percentuale dell’11 giugno, mentre domenica notte potrebbe
essere la volta buona.
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