(La lezione
della campagna elettorale). Scrivevo a proposito di piazza A. Torlonia, nove
mesi fa: «Hanno
tagliato l’erba, in estate.
Due
o tre giardinieri del Comune si occupavano spesso nel mantenerla alla stessa
altezza, quando ero ragazzo; utilizzavano addirittura il falcetto». Roba di oltre mezzo
secolo fa.
Durante
la campagna elettorale, mi è capitato d’incrociare gruppi di persone intente a
eliminare arbusti, siepi, erbe spontanee e muschi per la città. La città è
stata «ripulita». Si è parlato in giro di «voti comprati» dimenticando che sono
gli elettori ad assegnare le preferenze: individui in carne e ossa.
Proseguiamo:
Avezzano era meglio com’era ridotta prima o adesso?
Vado
al sodo. I Comuni tendono a esternalizzare
le attività che essi svolgevano fino a venti, trent’anni fa (outsourcing). Ci si chiede di quando in quando (Amministrazione,
associazioni di categoria, partiti, sindacati e cittadini) se il servizio
richiesto è soddisfacente? Per niente. Gli interventi extra sono rapidi in caso
di urgenze? Non è un problema. La somma sborsata è congruente al servizio
ricevuto? Per l’amor di Dio!
Di
questo passo ci si ritrova da decenni nella situazione attuale e non si sa con
chi prenderla; non solo, s’ignora anche come e perché ci si è arrivati. Abbiamo
perciò notato negli ultimi giorni, gente svolgere operazioni demandate alla
società che ha l’appalto del verde pubblico e a qualche operaio del Comune.
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