Salvo qualcosa d’altro di
questa campagna elettorale? I candidati sindaco non hanno brillato nei loro
interventi e nelle loro interviste, nemmeno i due che hanno come target essenzialmente il voto di
opinione (M5s, Riconquistare Avezzano). Le interviste finora sono state generalmente
«alla camomilla» e anche noiose perché ripetitive nei quesiti e nelle risposte (a
pappagallo) – ho dovuto leggerle tutte. Le migliori risposte a un’intervista
sono state quattro – l’ultima per motivi abbastanza diversi. Il più tosto secondo
me è stato Luigi Cariola (Innovazione per Avezzano), che così ha anticipato il
succo della sua campagna elettorale: «In
primis il lavoro, cercando di attrarre almeno un paio di gruppi industriali
operanti in settori diversi ed innovativi ed al passo con i tempi» (IlFaro24 17 maggio 2017). Fabbriche con almeno mille addetti e
che generino un indotto più che
centinaia di micro- o ångström-imprese che impiegano il titolare e al massimo, il
suo chihuahua. (Fondi consistenti
assegnati a persone con la testa sulle spalle, più che micro-credito o simili
amenità elargite dai politicanti ad amici e parenti). Segue Francesca Terzini (Avezzano
Rinasce) che potrebbe impegnarsi per: «ripensare in un altro modo il sistema
gestionale e organizzativo degli enti di servizi pubblici» (IlFaro24 25 maggio 2017). Non male, lei
ha avuto d’altra parte: «la possibilità di lavorare in Hera» e non è poco. È
andato bene complessivamente Crescenzo Presutti (Partecipazione popolare),
candidato come consigliere comunale (IlFaro24
12 maggio 2017). L’ultima invece mi ricorda qualche «bustina» di Umberto Eco
(buonanima). «Come giudica l’operato
dell’Amministrazione uscente?». Felicia Mazzocchi: «C’è una domanda di riserva…?» (IlFaro24
14 maggio 2017). Ecco: un giornalista in piena campagna elettorale pone una
domanda di tipo politico e l’intervistato
(un politico di primo piano, almeno da noi) se ne esce come se all’improvviso si
trovasse a partecipare a un quiz
televisivo.
In genere i candidati
consigliere hanno rimasticato vecchi slogan, esposto in maniera diversa gli
stessi contenuti, fornendo essi prova almeno al sottoscritto di conoscere poco o
per niente la città e ai qualunquisti di essere «tutti uguali». Vi sono stati
sparuti e generici – quando non banali – accenni all’urbanistica. Traffico:
n.p. Non solo. Vi è inoltre una dominante «paesana» nelle risposte che deriva
dall’ignorare la rete di relazioni –
più che il cosiddetto inflazionato territorio: non siamo mica arbusti – in cui
è inserita Avezzano, i fenomeni che rimbalzano dai grossi centri nazionali e mondiali
a noi.
I sei candidati sindaco
hanno promesso di mettere mano – chi più, chi meno – su settori in cui un primo
cittadino non può intervenire non
possedendo né la competenza, né soprattutto gli strumenti. (2/6)
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