lunedì 5 giugno 2017

4 way street 24

Salvo qualcosa d’altro di questa campagna elettorale? I candidati sindaco non hanno brillato nei loro interventi e nelle loro interviste, nemmeno i due che hanno come target essenzialmente il voto di opinione (M5s, Riconquistare Avezzano). Le interviste finora sono state generalmente «alla camomilla» e anche noiose perché ripetitive nei quesiti e nelle risposte (a pappagallo) – ho dovuto leggerle tutte. Le migliori risposte a un’intervista sono state quattro – l’ultima per motivi abbastanza diversi. Il più tosto secondo me è stato Luigi Cariola (Innovazione per Avezzano), che così ha anticipato il succo della sua campagna elettorale: «In primis il lavoro, cercando di attrarre almeno un paio di gruppi industriali operanti in settori diversi ed innovativi ed al passo con i tempi» (IlFaro24 17 maggio 2017). Fabbriche con almeno mille addetti e che generino un indotto più che centinaia di micro- o ångström-imprese che impiegano il titolare e al massimo, il suo chihuahua. (Fondi consistenti assegnati a persone con la testa sulle spalle, più che micro-credito o simili amenità elargite dai politicanti ad amici e parenti). Segue Francesca Terzini (Avezzano Rinasce) che potrebbe impegnarsi per: «ripensare in un altro modo il sistema gestionale e organizzativo degli enti di servizi pubblici» (IlFaro24 25 maggio 2017). Non male, lei ha avuto d’altra parte: «la possibilità di lavorare in Hera» e non è poco. È andato bene complessivamente Crescenzo Presutti (Partecipazione popolare), candidato come consigliere comunale (IlFaro24 12 maggio 2017). L’ultima invece mi ricorda qualche «bustina» di Umberto Eco (buonanima). «Come giudica l’operato dell’Amministrazione uscente?». Felicia Mazzocchi: «C’è una domanda di riserva…?» (IlFaro24 14 maggio 2017). Ecco: un giornalista in piena campagna elettorale pone una domanda di tipo politico e l’intervistato (un politico di primo piano, almeno da noi) se ne esce come se all’improvviso si trovasse a partecipare a un quiz televisivo.
In genere i candidati consigliere hanno rimasticato vecchi slogan, esposto in maniera diversa gli stessi contenuti, fornendo essi prova almeno al sottoscritto di conoscere poco o per niente la città e ai qualunquisti di essere «tutti uguali». Vi sono stati sparuti e generici – quando non banali – accenni all’urbanistica. Traffico: n.p. Non solo. Vi è inoltre una dominante «paesana» nelle risposte che deriva dall’ignorare la rete di relazioni – più che il cosiddetto inflazionato territorio: non siamo mica arbusti – in cui è inserita Avezzano, i fenomeni che rimbalzano dai grossi centri nazionali e mondiali a noi.

I sei candidati sindaco hanno promesso di mettere mano – chi più, chi meno – su settori in cui un primo cittadino non può intervenire non possedendo né la competenza, né soprattutto gli strumenti. (2/6)

Nessun commento:

Posta un commento