(Hybris). In una città dominata dal voto
clientelare, è simpatico osservare ciò che si produce a livello ideologico per
coprire tutto ciò. Qualcuno però talvolta prende le cose troppo sul serio.
Mi
riferisco a un particolare e vivace battibecco degli ultimi giorni prima del
voto che ha visto contrapposti il presidente di Atc Avezzano (Giacomo Di Domenico)
e le liste che appoggiano il sindaco pro
tempore. Cfr.: Di Domenico (Atc Avezzano): “Avezzano nel
Parco? Di Pangrazio deve dare posti nel Cda?”, in «TerreMarsicane» 19 giugno 2017 e seguenti. «Apprendiamo
dalla stampa che il Sindaco uscente Di Pangrazio vuol far entrare Avezzano
all’interno del Parco Sirente Velino». Io invece l’ho saputo più modestamente dalla
sua missiva inviata alla citata testata giornalistica on-line. «Apprendiamo dalla stampa…», è una tipica espressione da
vecchia volpe della politica – noi blogger
citiamo minuziosamente, anche narcisisticamente le fonti.
Trovo
almeno irrituale la cosa per un paio
di motivi. Un’associazione di categoria, un comitato, un sindacato, un gruppo
sono abituati a inviare una lettera aperta ai candidati con le loro lamentele o
richieste pochi giorni prima dell’inizio
della campagna elettorale. (Il perché è facilmente intuibile: può sortirne
un incontro, un accordo, un’iniziativa comune, la pubblicazione di una
richiesta nel programma elettorale). Non è mai successo ma potrei sbagliarmi,
che la stessa associazione di categoria, comitato, sindacato, gruppo intervenga
dopo il primo turno per attaccare uno
dei due partecipanti al ballottaggio e per favorire quindi l’altro.
È
una polemica che trovo strana anche perché una simile istituzione dovrebbe
interessarsi a ciò che succede fuori
delle aree antropizzate – è vietato cacciare in città. È facile chiedersi: che
c’entra tutto ciò e in quella data con il dibattito registrato nelle piazze,
nei locali, sulla stampa, nel web per le Amministrative ad Avezzano da gennaio 2017
in poi?
«Forse
il Sindaco uscente vuole accaparrarsi il voto di qualche ambientalista? Oppure
spera di avere qualche posto nel C.D.A. del Parco da dare a qualche amico?».
Quante domande sono? Somarelli, la risposta esatta è: una! È questa: «[il Sindaco uscente] spera di avere qualche posto
nel C.D.A. del Parco da dare a qualche amico?». Adesso spiego perché è una. Dopo
una simile notizia – ammesso che essa sia uscita dopo il primo turno, l’11
giugno 2017 –, è normale che una o più associazioni ambientaliste, abbiano
apprezzato o no tale iniziativa del primo cittadino e fatto conoscere a stretto giro alle testate
giornalistiche e perciò pubblicamente,
alla collettività il loro favore o la loro contrarietà. (Si sono tenute dentro
il resto, in caso d’indifferenza e quindi non se n’è saputo niente). Si sa nel
volgere di qualche ora se l’Operazione-simpatia è andata in porto.
Last but not least. L’intenzione di
entrare nel Pnr Sirente Velino da parte del sindaco Di Pangrazio è in realtà una
faccenda non recente, risalendo essa all’inizio del 2014, nemmeno due anni dalla sua elezione e mi sembra abbastanza
strano – anche questa volta – che non se ne siano accorti allora proprio i
cacciatori della nostra zona. Gli stessi non si sono nemmeno accorti – ancora,
stranamente – che la storia si è arenata, chiusa lì, in quel gennaio 2014. Il
centrodestra capeggiato da De Angelis non a caso ha coniato il neologismo «annuncite»
riferito a Di Pangrazio. Eccovi un link:
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