venerdì 9 giugno 2017

4 way street 28

Alcuni candidati sindaco hanno chiesto aiuto ai cittadini per stilare il proprio programma. Tutto questo rafforza la mia vecchia convinzione secondo cui l’attuale classe politica (vecchi tromboni, di mezza età, giovani) non conosce la città in modo adeguato e soprattutto, che essa non si assume una buona parte di responsabilità prima di proporre e in caso di elezione, di decidere. Nei giorni in cui fu avviata la «consultazione popolare» per affossare il restyling di piazza Risorgimento, riassunsi le proposte che avevo incontrato a tal proposito nel web nel giro di un’oretta. Vi erano: a) chi voleva l’isola pedonale, b) chi preferiva ridurre la larghezza dei marciapiedi – ancora troppo larghi –, per far circolare e parcheggiare più automobili, c) io propendevo per una Zona a traffico limitato, d) doveva restare tutto com’era, e) immaginai che qualche compaesano (Magliano dei Marsi) del vincitore del concorso per detto restyling, puntasse all’attuazione del progetto stesso. Domanda: che cosa avrebbe dovuto scrivere sul programma il malcapitato collaboratore del candidato sindaco, solo in quel giorno?
Durante la scorsa estate qualcuno in vacanza da queste parti cui avevo raccontato come l’impressione di trovarsi in una perdurante fase d’immobilismo è presente anche tra molti, rimasti da queste parti – non abbiamo da anni il polso della situazione in Italia e in Europa, tra l’altro. Lui ribatté: «È che siete rimasti pecorai, patanari…». (È in realtà il prodotto – nel lungo periodo – dell’egemonia dei ceti e delle lobby più retrograde e oscurantiste; di gente che guadagna con le rendite e la distribuzione più che con la produzione).

Non ho idea di cosa avrei scritto d’altro durante questa lunga «tirata». Avrei certo raccontato della coppia attendata per settimane in largo E. Merolli, degli alberi (Robinia pseudoacacia) recisi lungo via G. Garibaldi e di una breve chiacchierata con Klaus Peter Diehl in trasferta da queste parti: «È una catastrofe!», ripeteva adirato con l’Italia. La cosa peggiore in questa campagna elettorale, è assistere a qualche decina di persone poco acculturate e ovviamente anche con la puzza sotto il naso – è un’altra novità del 2017, la seconda – che intervengono nel web, spargendo amenità. (Molto dispiaciuto nel frattempo, per la morte di Oliviero Beha). Un po’ di riposo adesso, ma scriverò qualcosa sull’argomento di queste ultime settimane entro martedì prossimo. Per pubblicare qualcosa su queste beghe anche abbastanza kitsch di paese, ho tralasciato di scribacchiare – mi avrebbe intrigato – sul cinquantenario di Sgt. Pepper, 1° giugno. (6/6)

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